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Casamento

Facciata Vico Lungo Concordia | Casamento | Storia dell'urbanistica

Definizione – Etimologia

Edificio residenziale di grandi dimensioni e di modesta qualità architettonica, caratterizzato dalla presenza di un numero elevato di appartamenti. Per metonimia, soprattutto in letteratura: l’insieme degli abitanti di un condominio di abitazione. Dal lat. medievale casamentum (derivazione di “casa”): fondo con casa.

Derivazione e processo formativo

Nelle fonti documentarie medievali, il termine assume significati diversi: da terreno recintato utilizzato per la coltivazione (casamentum cum plantis et terra) a fondo edificato o edificabile per la presenza di una domus diruta, suscettibile quindi di essere ricostruita. Talvolta (spesso ricondotto ad accasamentum), anche complesso di edifici appartenenti a una stessa famiglia, addossati gli uni agli altri, comprendenti torre e cortile.
Nei regolamenti edilizi ottocenteschi – come i Precetti d’Arte redatti dal Consiglio Edilizio di Napoli e rimasti in vigore fino all’Unità d’Italia – per il rifacimento dei prospetti dei casamenti esistenti venivano dettate specifiche norme, ispirate a canoni classicheggianti. Il rispetto degli allineamenti stradali e della simmetria nella composizione delle facciate, oltre alla significativa riduzione degli elementi decorativi dei casamenti, garantiva l’omogeneità delle quinte edilizie lungo le arterie urbane riqualificate durante la prima metà del XIX secolo.

Bibliografia

Buccaro A., Matacena G., Architettura e urbanistica dell’età borbonica: le opere dello stato, i luoghi dell’industria, Napoli, 2004; Grohmann A., Città e territorio tra Medioevo ed età moderna. Perugia, secc. XIII-XVI, Perugia, 2006.

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