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Giunto (giunzione)

Giunto di dilatazione longitudinale progettato per assecondare movimenti longitudinali tra impalcati adiacenti ma non solidali (Agom, Milano).
Giunto di dilatazione longitudinale progettato per assecondare movimenti longitudinali tra impalcati adiacenti ma non solidali (Agom, Milano).

Definizione – Etimologia

Dal latino junctus, p.p. di jungere, congiungere. Il termine ‘giunto’ nelle costruzioni indica una discontinuità intenzionale fra due elementi accoppiati di una struttura oppure un elemento costruttivo che consente un accoppiamento, un collegamento o una giunzione in genere, stabilendo continuità tra due o più elementi.

Generalità

Il giunto è costituito dalle superfici lungo le quali almeno due elementi vengono applicati l’uno contro l’altro allo scopo di assicurare la continuità delle membrature e la trasmissione degli sforzi tra esse, nel caso di elementi strutturali, o di ricostituzione di prestazioni interrotte dalla discontinuità nel caso, per esempio, di sistemi di tenuta all’acqua.

In opere di grandi dimensioni e nelle strutture a telaio, il giunto rappresenta una soluzione di continuità appositamente creata fra le parti di una costruzione e ha lo scopo di permettere spostamenti relativi delle due parti disgiunte per consentire, in modo parziale, dilatazioni e ritiri indotti dalle variazioni termiche; evitare, durante un sisma, che due zone adiacenti della stessa struttura, con un comportamento sismico sensibilmente diverso, si rompano nella zona di collegamento e possano urtare fra loro (fenomeno detto martellamento).

Nella pavimentazione cementizia e nel battuto si distinguono due tipi di giunti, di dilatazione e di contrazione, questi ultimi adottati per ovviare agli inconvenienti dovuti al ritiro dei conglomerati. Disposti in modo ortogonale, i primi sono delle fessure sigillate con materiale bituminoso e gommoso, i secondi consistono in una riduzione dello spessore della lastra con intagli parziali per consentire la rottura in punti determinati.

Il giunto è, a volte, nascosto da un coprigiunto realizzato in vari modi, a seconda del tipo di struttura e di esigenze estetiche, impiantistiche o strutturali. Per esigenze strutturali, si usa talvolta il neoprene che conferisce elasticità ed ammortizza le sollecitazioni di picco in modo efficace.

Il giunto sismico è uno spazio vuoto che si interpone tra due edifici, in modo tale che essi sotto le azioni di un terremoto possano oscillare senza urtarsi e trasmettersi reciprocamente sollecitazioni. Per gli edifici di nuova costruzione la legge in vigore (NTC, paragrafo 7.2.2 di cui al D.M. 14/01/2008) prevede che il giunto non sia essere inferiore ad 1/100 della quota dei punti considerati misurata dal piano di fondazione, moltiplicata per ag·S /0,5g < 1, dove S è il coefficiente di sottosuolo indicato dalle norme.

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