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Ring

Firenze: il piano del Poggi.
Firenze: il piano del Poggi.

Definizione – Etimologia

Dal tedesco Ring anello, zona anulare costruita intorno al centro antico della città in sostituzione delle mura urbane e dell’area pomeriale per raccordare i tessuti interni ed esterni alla cinta muraria, di migliorare l’estetica urbana, di adeguare la dotazione infrastrutturale e di servizi e di incrementare la dotazione di aree edificabili. Il termine ring è utilizzato anche in senso più ampio, nella crescita urbana per anelli concentrici omogenei.

Il ring di Vienna

Il Ring di Vienna è l’esempio più noto e paradigma per esperienze successive. Fino al 1857, la condizione geopolitica di Vienna e la resistenza delle gerarchie militari avevano suggerito l’opportunità di mantenere un doppio circuito di mura urbane: quelle rinascimentali, del 1533, e il Linienwall esterno del 1704. Ne derivava una configurazione urbana tripartita: la densa Altstadt, di impianto medievale, le zone costruite all’esterno del centro antico (Vororte) e una cintura intermedia con i bastioni cinquecenteschi e una fascia demaniale inedificata (glacis) profonda 500~1.000 m. Dal 1770, il glacis è oggetto di processi di abbellimento, tipici delle città borghesi del tempo, con alberature, viali per il passeggio pubblico, caffè e chioschi. Alla fine degli anni ’50 del XIX sec., la necessità di dotare la capitale dell’impero di appropriati edifici istituzionali e di rinnovare la forma visibile della città, di collegare e saldare le due parti separate dai bastioni, di infrastrutturare il centro e, non ultimo, di tentare una risposta alla forte pressione insediativa, portano alla decisione di abbattere le mura e occupare l’anello inedificato. Anticipato da due progetti dell’ufficio del General Genie Director del 1857 (e una proposta di Ludwig von Förster del 1842), è del 20 dicembre un dettagliato “manoscritto di sua Maestà regale imperiale apostolica”, nel quale Franz Joseph esprime la volontà di “ampliare il nucleo interno della città (…) considerando un adeguato collegamento dei suoi sobborghi” e di “sistemare ed abbellire la città capitale e la residenza di corte”. La rinuncia alle mura libererà aree edificabili con la cui vendita si potranno finanziare spazi urbani, edifici pubblici e istituti militari. Si decide di dedicare solo 1/5 delle aree del glacis a una edificazione privata di grande prestigio; il resto a strade, piazze, parchi e a edifici istituzionali. È previsto un boulevard di almeno 40 Klafter (~75 m), intorno al centro, di “supporto per una fascia di edifici alternati a terreni non edificati, destinati a giardini”.
Il 30 gennaio 1858, il Ministero dell’Interno, come indicato dal manoscritto, emana un concorso per “offrire agli esperti la possibilità di esporre le proprie proposte”, al quale partecipano 80 concorrenti. I tre schemi che, come previsto dal manoscritto stesso, meritano il giudizio finale dell’imperatore sono di L. von Föster, F. Stache e E. van der Nüll e A. Siccard von Siccardsburg. Essi condividono molti aspetti, nella configurazione e nelle componenti dell’impianto, che saranno ripresi nel progetto definitivo, elaborato da M. Löhr per una commissione che riunisce gli stessi progettisti e funzionari ministeriali. La realizzazione del piano, approvato il 1 settembre 1859, prenderà alcuni decenni di vivace dibattito culturale al quale parteciperanno anche Gottfried Semper e Camillo Sitte. Nello stesso anno la città di Vienna si doterà di un nuovo regolamento edilizio, esteso a tutta la città, con prescrizioni per larghezza minima delle strade (15,17 m) e altezza massima dei fabbricati (24,65 m) e la istituzione di un organo di controllo edilizio (Stadterweiterungsfond).

Esempi precedenti e seguenti

Il Ring di Vienna è considerato, insieme ai boulevard haussmaniani di Parigi, la testimonianza più significativa dell’urbanistica del suo tempo. In esso si realizzano avanzamenti tecnici, un salto di scala nella struttura viaria e una inclusiva ricerca di decoro urbano. La monumentalità di spazi pubblici e quinte stradali si coniuga con la varietà di un impianto complesso, fatto di una regolarità molteplice di elementi e tessuti, legati dall’imponente viale anulare, anche se tarato da una eccessiva dimensione di alcuni spazi pubblici, come rileva Sitte che propone varianti per le piazze del Municipio e della Votivkirche. A lungo resterà riferimento per progetti analoghi in altre città europee.
Gli elementi principali dell’intervento non sono tuttavia inediti. La nuova monumentalità della declinazione ottocentesca dell’urbanistica barocca, che coniuga prospettive e ampi viali alberati, decoro istituzionale e loisir, trovava già un culmine nei grandi lavori parigini. La demolizione della cinta muraria, a partire da tratti circoscritti, e la sostituzione con infrastrutture e servizi per il pubblico, di solito un viale urbano di circonvallazione, è azione diffusa dalla prima metà del ‘700. A Parigi, alla fine del Seicento, si realizza un boulevard alberato al posto dei baluardi demoliti tra Porte Saint-Denis e la Bastiglia, a Madrid più di un secolo prima il Paseo del Prado (1745). In Italia, a Napoli le prime demolizioni sono della metà del XVIII secolo.
Il Ring di Vienna resterà esempio ineguagliato per dimensione e ruolo delle trasformazioni, non alla portata di città minori, ma molte saranno le emulazioni, con diverse analogie, fin dagli anni successivi. È questo, tra gli altri, il caso di Pest che si unisce a Buda nella seconda capitale dell’impero; di Amsterdam, sia nella proposta di J. G. van Niftrik, del 1866, non realizzata, sia nel piano di Kalff, approvato nel 1877; di Lipsia e di Colonia, dopo la demolizione della prima cinta di mura, nel 1880, per la quale J. Stübben e K. Henrici redigono il progetto vincitore di concorso del 1881.
Spesso questo tipo di ampliamento cancella la testimonianza dei bastioni ma contribuisce a limitare le trasformazioni e gli sventramenti del centro storico. In Italia, a Firenze dal 1864 Giuseppe Poggi produce un piano di ampliamento con demolizione delle mura e realizzazione di un viale di circonvallazione. Uno schema anulare è proposto a Milano dal piano Beruto, del 1885. Il termine ring si utilizzerà a seguire nella zonizzazione ad anelli come nel piano di Londra del 1944.

Bibliografia

Collins G. R., Collins C. C., Camillo Sitte: The Birth of Modern City Planning, New York 1986; Fabbri G., Vienna. Città capitale del XIX secolo, Roma 1986; Piccinato G., La costruzione dell’urbanistica, Roma 1977.

 

Due piante di Vienna: sotto, la città prima della demolizione delle fortificazioni e sopra, lo stato nel 1887.

Due piante di Vienna: sotto, la città prima della demolizione delle fortificazioni e sopra, lo stato nel 1887.

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