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Sesto

Tipologie di sesto: a) arco a tutto sesto o a sesto di mezzo, b) arco a sesto di quinto acuto, c) arco a sesto ribassato, d) divisione in sei parti di un cerchio.
Tipologie di sesto: a) arco a tutto sesto o a sesto di mezzo, b) arco a sesto di quinto acuto, c) arco a sesto ribassato, d) divisione in sei parti di un cerchio.

Definizione

Geometria, forma del profilo intradossale di un arco. In archi formati da segmenti circolari, le espressioni “arco a tutto sesto” o a “sesto di mezzo”, “arco a sesto acuto” e “arco a sesto ribassato” o “scemo” indicano il rapporto esistente tra la freccia dell’arco e la metà della luce (o corda): rispettivamente nell’arco a tutto sesto il rapporto è pari a uno, nell’arco a sesto acuto è maggiore di uno e nell’arco a sesto ribassato è minore di uno.

Generalità

Il termine deriva, in modo diretto o indiretto, dal numerale ordinativo di sei. Il numero 6 (insieme al 3 e al 12) e il rapporto 1/6 (insieme a 1/12) erano infatti tra i più utilizzati nell’ambito dell’arte del costruire, che vedeva proprio in alcuni numeri e in determinate proporzioni la base per la “progettazione” degli edifici, in quanto garanzia di un corretto risultato formale e strutturale. Tale stretto rapporto tra forma, estetica e statica si rispecchia nella corrispondenza semantica che si è creata in architettura tra numeri, geometria e stabilità, fino al punto di indicare con il termine sesto la forma corretta o la posizione regolare di un elemento costruttivo.
Da questa stretta corrispondenza derivano anche le locuzioni “mettere in sesto”, “assestare”, con il significato di stabilizzare e, in senso negativo, i termini dissesto e dissestato, ovvero spostato dalla posizione corretta e stabile. Dall’architettura il termine dissesto si è diffuso anche in discipline come l’economia.
Il Salvini ritiene che l’etimologia passi attraverso il termine sesta (o sestante), intesto nel senso di compasso e quindi di misura. Con il compasso si riesce a dividere facilmente una circonferenza, ovvero un piano, in sei parti. L’arco a tutto sesto sarebbe pertanto quello che si ottiene direttamente facendo mezzo giro di compasso; similmente l’espressione “arco a sesto di mezzo” deriverebbe dal posizionamento della punta del compasso nel centro dell’arco.
Gli archi a sesto acuto hanno invece due centri e il nome di simili archi è in genere associato alla posizione di tali centri, come indicano le espressioni “arco a sesto di quinto acuto”, “di quarto acuto” ecc. che indicano rispettivamente archi che hanno i centri (la punta della sesta) a una distanza dall’imposta pari a un quinto e a un quarto della luce. Particolarmente noto e ampiamente usato il sesto di quinto acuto, con il quale sono stati tracciati dal Brunelleschi i costoloni della sua grande cupola.
Nell’urbanistica romana il termine sesto è stato spesso usato per indicare il sesto miglio dal centro di una città; si hanno pertanto le frazioni di Sesto Milanese, Sesto Fiorentino, ecc.

Bibliografia

Blasi C., Coïsson E., Sesti e dissesti, in Le forme della tradizione in architettura, Atti del Convegno  (a cura di Bertozzi P., Ghini A., Guardigli L.), 12-13 marzo 2004, Parma, pp. 235-252.

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