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Fondamenta

Fondamenta a pozzi e archi per edifici in muratura (dal manuale “Particolari di costruzioni murali”, di Musso e Copperi, 1884).
Fondamenta a pozzi e archi per edifici in muratura (dal manuale “Particolari di costruzioni murali”, di Musso e Copperi, 1884).

Dal latino fundamentum, “struttura di fondazione”, assume due diversi significati: indica, in genere, la struttura di base di una costruzione che serve da appoggio sul terreno, ma anche i tratti di strada che a Venezia costeggiano i canali. Nel significato di base dell’edificio, è sinonimo del più usato e più tecnico fondazioni ed è prevalentemente utilizzato, a livello popolare, per indicare in modo generico e globale la parte interrata di un fabbricato, spesso comprendendo anche i locali interrati. 
Le fondamenta, pertanto, trasmettono e distribuiscono i carichi sul terreno. Le fondamenta degli edifici in muratura possono essere superficiali (comunque interrate) o profonde. Le fondamenta superficiali più comuni sono quelle a nastro continuo, poste alla base dei muri, in genere con un allargamento della sezione; sotto i pilastri e le colonne sono a plinto o ad archi rovesci (Panthéon di Soufflot a Parigi). 
Su terreni poco stabili talvolta si hanno pregevoli fondamenta a forma di volte a botte rovesce (Palazzo Rasponi delle Teste a Ravenna). Sono fondamenta profonde quelle su pali e quelle su pozzi. Per gli edifici in cemento armato vedi fondazione. 
Le fondamenta veneziane hanno solitamente bordi in pietra d’Istria e presentano spesso approdi con gradini che scendono in acqua per l’attracco delle barche e il carico-scarico delle merci; prendono il nome dalle consistenti palificate continue e dalle sovrastanti opere murarie di fondazione necessarie per realizzarle. Ve ne sono di diversa tipologia, con o senza parapetto, talvolta coperte da un porticato, in quanto ricavate al piano terra di edifici.

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